Il Salento una terra dall'incomparabile bellezza naturale del mare che la circonda, arricchita dalla mano dell'uomo che ha costruito dolmen, menhir, chiese e masserie fortificate, un territorio autentico invaso da un oceano verde di ulivi secolari.
ITINERARIO DI LECCE: Si attraversa Porta Napoli (Arco di Trionfo) e si percorre via Palmieri, osservando le bellissime balaustre di Palazzo Balsamo. A pochi metri si entra nella Piazzetta Falconieri, esempio emblematico di corte Salentina. Proseguendo si raggiunge Piazza Duomo, centro religioso della vita cittadina e altissima espressione della teatralità barocca. Usciti da Piazza Duomo si prosegue per Corso Vittorio Emanuele II, osservando la chiesa dei Teatini e raggiungendo Piazza Sant’Oronzo. Nella piazza è possibile ammirare l’apparato decorativo dato dall’anfiteatro romano, la colonna terminale della via Appia, il sedile e la chiesetta di San Marco dei Veneziani. Mediante via Templari si raggiunge la chiesa di Santa Croce e Palazzo dei Celestini, descritti come i monumenti più significativi del barocco leccese.
SOSTE PREVISTE: l'itinerario prevede due brevi soste, durante le quali sarà possibile visitare numerosi negozi e laboratori di cartapesta che popolano tutto il centro storico. Durata dell'itinerario da 90 a 120 minuti.
ITINERARIO DI OTRANTO: Partenza dal porto turistico di Otranto, salendo la scalinata delle mura si entra nel centro storico. Proseguendo si percorrono le strette vie di matrice orientale arrivando vicino la piccola Basilica di S.Pietro (IX- X sec), cuore religioso di Otranto in età bizantina. Successivamente si raggiunge la Cortina dei Pelasgi. Si arriva così al Lungomare degli Eroi, dal quale si possono godere i riflessi color smeraldo del mare. Dalla Torre Matta si attraversa un ponte in legno che porta di fronte al poderoso Castello Aragonese, ricostruito nel XVI sec. Proseguendo la visita a pochi metri abbiamo l'ingresso della Cattedrale, della sua Cripta e di fronte, l'imponente Torre Campanaria di impianto normanno. Bellissima la facciata della cattedrale, ricostruita dopo l'assedio turco del 1480. L'edificio conserva un mosaico pavimentale del XII sec. tra i più importanti d'Europa, mentre la cripta reca colonne di spoglio di diverse epoche.
Durata dell'itinerario da 90 a 120 minuti.
ITINERARIO TRA DOLMEN E MEHIR: Il Salento è una terra ricca di testimonianze del periodo preistorico come i menhir, i dolmen e le specchie. Molte strutture vengono attribuite all’uomo di Neanderthal. Nel caso del menhir, ci troviamo di fronte ad una colonna monolitica, cioè costituita da un’unica pietra di altezza non definita. Spesso sono isolati ma è possibile anche ritrovarli organizzati in gruppi dando origine a degli allineamenti, tracciando una linea ideale che tocchi ogni punto identificato dal menhir si originano delle figure, alcune figure definite prendono il nome di cromlech. Infine i dolmen sono costruiti da lastroni di pietra giustapposti. Il fenomeno del megalitismo è eterogeneamente diffuso in tutto il territorio della Puglia con delle zone di maggiore concentrazione di dolmen e menhir soprattutto nella penisola salentina.
I menhir del Salento sono molto simili tra di loro specie nelle costruzioni a forma quadrangolare.
I dolmen Salentini presentano un’ orientamento preferenziale Est- Ovest e dispongono di una sola cella.
Intorno i monumenti megalitici pugliesi sono nate numerose leggende frutto soprattutto della fantasia popolare che arricchiscono la letteratura folkloristica ma che non risolvono in alcun modo l’enigma sulla loro origine. Oggetto di studio sono i menhir di Giurdignano, Zollino e Martano. I Dolmen salentini mancano del dromos e sono databili pertanto a partire dal VI-V millennio. Degni di nota sono quelli di Maglie, Giurdignano, Minervino, Giuggianello e Melendugno.
Le specchie neolitiche erette sulle alture delle Serre Salentine, accumulando pietre di grandezza omogenea, costituivano i luoghi di avvistamento diurno e notturno del sapiens-sapiens cacciatore. Molto belle sono quelle di Martano, Zollino, Ruffano, Taurisano e Presicce.
Durata dell'itinerario: da mezza ad un'intera giornata.
ITINERARIO SALENTO BIZANTINO: Prendono il nome di Cripte le numerose strutture monastiche basiliane nella campagna salentina. Abbiamo due tipi di insediamenti: quelli ricavati nella roccia e quelli scavati nel sottosuolo.
In entrambe le tipologie i monaci hanno adibito al culto, riadattandole alle proprie necessità, grotte naturali o abitazione preistoriche.
Un’altra distinzione scaturisce dall’organizzazione: cappelle eremitiche e isolate o cappelle poste al centro di altre grotte adattate ad abitazione. Da ciò scaturiscono due modelli di vita dei monaci basialiani, nel primo caso una vita di totale isolamento, nel secondo un’esistenza assimilabile al cenobio.
L’architettura della cripta è a pianta ad unica navata dalla forma rettangolare con un’abside fino alla struttura più complessa costituita da tre navate, separate da pilastri con tre absidi rivestite da affreschi.
Il soffitto è generalmente piatto ma in alcuni casi il calcare può essere lavorato a forma di volte oppure a cupoletta dalla forma lenticolare.
Degne di nota sono due importanti cappelle: la cripta dell’Annunziata ad Erchie, considerata una costruzione di tipo megalitico perché scavata in una grotta naturale con l’ingresso protetto da una costruzione in blocchi di pietra; e la cripta di Patù ubicata all’interno dei resti di Centopietre presumibilmente risalente all’epoca messapica.
Nel territorio Salentino molte sono le località che annoverano cripte bizantine ed esattamente:
la cripta di Santa Marina a Muro Leccese, cripta di Santa Apollonia nel borgo di San Dana nel Capo di Leuca, la Madonna del Gonfalone a Tricase, cripta di Santa Marina a Miggiano, la cripta Coelimanna a Supersano, cripta Santa Maria degli Angeli e i SS. Stefani a Poggiardo e a Vaste, la cripta della Favana a Veglie, la cripta di Santa Marina e Cristina a Carpignano Salentino, e poi ancora Casarano, Gallipoli, Ortelle, Otranto (con i resti del faro di civiltà di san Nicola di Casole), Sanarica, Specchia, Squinzano, la chiesa rupestre del Crocefisso a Ugento.
Durata dell'itinerario: da mezza ad un'intera giornata.
ITINERARIO DI GALLIPOLI: incontro con la guida turistica presso il parcheggio del porto. Città di chiare origini greche (Gallipoli, dal greco kalè polìs, bella città), riconosciuta come la "perla dello Ionio".
Prima di attraversare il ponte di collegamento con la città vecchia possiamo osservare la Fontana Greca del sec. XVI, dalla simbologia legata al culto dell’acqua ed emblema di Gallipoli; la cappella di S. Cristina, luogo di devozione dei pescatori; S. Maria del Canneto del sec. XVII, con un portico addossato all'ingresso e un interessante interno a tre navate. Domina la città vecchia l'imponente castello aragonese, sorto su più antiche fortificazioni. Superato il castello, procedendo lungo il perimetro delle mura, sulla Riviera C. Colombo, si nota la chiesa di S. Francesco di Paola del Seicento. L' itinerario continua verso "Palazzo Tafuri", palazzo del Settecento, arricchito con fini decorazioni Rococò. Si ritorna sulla riviera dove osservando tramonti incantevoli si apre la piccola spiaggia della Purità che prende il nome dall’omonima chiesa, del sec. XVII, con piastrelle maiolicate sulla facciata che ritraggono la Vergine. Nella punta estrema dell’isola di Sant’Agata possiamo visitare la Chiesa di San Francesco d'Assisi, del XVII- XVIII sec., con una facciata segnata dai chiaroscuri del tufo locale e un interno impreziosito da notevoli opere d'arte, dai gruppi scultorei alle tele. Sul lungomare inoltre si affacciano le chiese dedicate a S. Maria degli Angeli, la Chiesa del Crocifisso, del sec. XVIII, costruita a devozione dei maestri bottai, la Chiesa di S. Domenico al Rosario, la Chiesa delle Anime. Entrando su Via A.De Pace ritroviamo la Chiesa del Carmine (sec. XIX); il Palazzo del Seminario (sec. XVIII), con raffinata architettura e ricco di lavori in ferro e legno; la Cattedrale ricostruita intorno al 1630 è il monumento principale del Barocco gallipolino, la facciata scandita da lesene e paraste e divisa in due da una ricchissima cornice, si presenta impreziosita da motivi floreali e statue di santi protettori, nella migliore tradizione del Barocco Leccese, la Chiesa di S. Teresa d'Avila.
Molto interessante è la visita del frantoio ipogeo che testimonia la grande importanza che l'olio di oliva ha rivestito per la cittadina che lo ha esportato in tutta Europa.
Durata dell'itinerario: da 90 a 120 minuti.
ITINERARIO DI MURO LECCESE: Il Museo del Borgo Terra fa rivivere Muro Leccese, un borgo fortificato voluto dalla famiglia Protonobilissimo, alle soglie del cruento attacco sferrato dai Turchi Ottomani alla città di Otranto nel 1480.
Scavi archeologici hanno dimostrato come, racchiuso all'interno della possente cinta muraria di età messapica, è stato realizzato il borgo medievale con le sue proprie fortificazioni e le case a schiera.
All'interno del fossato difensivo, si possono percorrere le antiche strade del borgo, visitare il castello, poi trasformato in Palazzo del Principe, e scendere nel suggestivo trappeto sotterraneo dove le olive dei Protonobilissimo venivano trasformate in olio.
A poca distanza sorgono le due chiese barocche che incorniciano l'antica piazza del mercato con il suo osanna.
Lungo la strada per il casale medievale abbandonato di borgo, dove rimane in piedi il suo antico menhir si erge, su una leggera altura, il Convento dei Domenicani, voluto dal Principe Giovanni Battista I, unito in matrimonio con Cornelia de' Monti di Corigliano, lì dispose la sua sepoltura Francesco Protonobilissimo, caduto a Casalmonferrato nel 1630 mentre combatteva contro i francesi.
A sud del Borgo Terra si trova la chiesa di S. Marina, una delle poche strutture di età bizantina rimaste in piedi, con l'importante ciclo di affreschi della vita di S. Nicola, vescovo di Myra in Turchia, i cui resti mortali furono trasportati a Bari da mercanti medievali nel 1087.
Questa storia millenaria è raccontata dal Museo del Borgo Terra, situato all'interno del Palazzo del Principe, dove si possono vedere i reperti archeologici insieme alle ricostruzioni di Muro in età medievale.
Durata dell'itinerario da 2 a 4 ore.
ITINERARIO GALATINA E GRECIA SALENTINA: Si parte da Piazza Cavoti a Galatina, nella piazza è possibile visitare la chiesa matrice dedicata ai Santi Pietro e Paolo dove la facciata settecentesca richiama le linee del barocco leccese. Nei pressi si visita la piccola cappella dedicata a San Paolo, dove anticamente si recavano i cosidetti “Tarantolati” per chiedere la grazia al Santo. Camminando per il centro storico delineato da case a corte si raggiunge la basilica di Santa Caterina d’Alessandria, monumento nazionale con un ricco apparato figurativo dato dalle navate affrescate all’interno. E' possibile partecipare ad un laboratorio dedicato alla preparazione del "Pasticciotto Leccese" per scoprire i segreti degli ingredienti di questa antica ricetta. Successivamente si raggiunge il centro storico di Soleto, paese appartenente all’isola linguistica della Grecìa Salentina. Si visiterà la matrice di S.Antonio e il campanile di Raimondello del Balzo Orsini. Nel cuore del centro storico si potrà visitare la chiesetta bizantina di Santo Stefano, ricca di affreschi medievali.
Durata dell'itinerario: da 120 a 180 minuti.
ITINERAIO NATURALISTICO, DA OTRANTO A SANTA MARIA DI LEUCA: Partenza da Otranto, dove si può ammirare la baia delle Orte e Punta Palascia, lembo orientale d’Italia. Nei paraggi si intravede la cava di Bauxite, dal colore rosso vivo che sembra richiamare paesaggi fantastici. Un percorso che si snoda fra baie e falesie che terminano nel mare Adriatico, fra cui abbiamo l’insenatura di Porto Badisco, mitico approdo di Enea in Italia. A pochi chilometri entriamo nel centro di Santa Cesarea Terme, maggiore luogo termale del Salento segnato dalle ville Ottocentesche in vari stili. Successivamente il percorso ci mostra la grotta della Zinzulusa e la marina di Castro e di Tricase Porto. Una sosta incantevole nella baia del Ciolo, dove il verde smeraldo e il blu cobalto entrano nell’insenatura scavata dal tempo. Dopo circa 7 chilometri si raggiunge il promontorio japigio dominato dal Santuario della Madonna di Leuca. Punto panoramico che ci permette di osservare la marina di Leuca e il mitico incontro dei due mari Adriatico e Jonio.
ITINERARI DI CICLOTURISMO: Il piacere di visitare con la bicicletta nuove località, gustarne i profumi, i colori e facendo al tempo stesso dello sport, va diffondendosi sempre di più nel Salento.
Qui esistono chilometri di piste ciclabili, che offrono l'opportunità agli amanti del ciclismo di girare il Salento e conoscere nuovi luoghi, angoli particolarissimi e splendidi di cui il Salento è ricco.
Si può ammirare la campagna salentina, le sue costruzioni a secco, le masserie, ma anche i monumenti megalitici, o le case a corte o girare tra le vie del barocco.
I cicloturisti possono visitare Otranto, Santa Maria di Leuca, la grotta Zinzulusa, i frantoi ipogei di Presicce, la Chiesa di Centopietre di Patù, la Grecìa Salentina, la Masseria Torcito e le Cesine. E' inoltre possibile visitare Lecce archeologica, castelli, cantine e terre nere.
Due i percorsi cicloturistici che vi consigliamo: il primo parte dall'oasi naturalistica WWF "Le Cesine", attraversa la città fortificata di Acaya, costeggia le masserie di Vanze, Strudà e Pisignano e arriva fino al mare di San Foca e Roca, il secondo interessa la città di Otranto e i Laghi Alimini.
Durata dell'itinerario: da mezza ad un'intera giornata.
Il Servizio Include:
- Visita guidata con Guida Turistica autorizzata dalla Regione Puglia.
- Assistenza agenzia.
Il Servizio non include
- Servizio Transfer (solo su richiesta).
Informazioni aggiuntive
- Tutte le foto e i video sono puramente indicativi
- La prenotazione e' confermata salvo imprevisti
Dettagli
Itinerari nel salento di: Lecce - Otranto - Dolmen e menhir - Gallipoli - Galatina - Grecìa Salentina - Santa Maria di Leuca
Escursioni
Laboratori
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